Expo salute Mentale
LA CARTIERA SI COLORA
Uno dei grandi padiglioni espositivi dell'Ex Cartiera Latina attraversato, nella nostra immaginazione, da relazioni, esperienze, attività e colori.
Il sistema salute mentale italiano è ancora oggi portatore di una visione che, in 40 anni di esperienze, ha dato concreta prova di validità dei princìpi che lo ispirano. Uno di questi, forse il più importante, è che chiunque, anche se portatore di disagi e sofferenza mentale molto grave, può e deve essere curato nella sua comunità di vita, evitando sradicamenti dal proprio territorio che causano cronicità e dipendenza estrema...
Il sistema salute mentale italiano è ancora oggi portatore di una visione che, in 40 anni di esperienze, ha dato concreta prova di validità dei princìpi che lo ispirano. Uno di questi, forse il più importante, è che chiunque, anche se portatore di disagi e sofferenza mentale molto grave, può e deve essere curato nella sua comunità di vita, evitando sradicamenti dal proprio territorio che causano cronicità e dipendenza estrema. I presupposti di questo modello poggiano sulla consapevolezza che chiunque è in grado, con le opportune facilitazioni, di essere soggetto attivo e portatore di risorse: non esistono persone che, a causa della loro sofferenza, non possono esprimere capacità ed abilità e condividerle con altri. Le pratiche che derivano da tali premesse si devono articolare in interventi di cura che consentano di interferire precocemente e in modo positivo con i bisogni relazionali e sociali della persona avvalendosi di luoghi che offrano unarisposta quotidiana in grado di contrastare la più grave delle manifestazioni di tutta la sofferenza mentale: il ritiro sociale.
I centri diurni sono nati ed esistono proprio per progettare e realizzare quell’insieme di interventi riabilitativi e sociali che sostanziano la cura coinvolgendo la famiglia, il contesto sociale, gli ambienti naturali. I sistemi di salute mentale più avanzati riprendono dall’esperienza italiana l’impostazione che unisce la dimensione sanitaria e quella sociale nell’elaborare e mettere in pratica un’organizzazione che vada anche oltre le mura dei servizi, sia in dialogo con gli spazi dei territori e ne utilizzi e stimoli tutte le risorse con il fine di mettere in atto un trattamento efficace delle persone affette da disturbi psichici.
Sono queste le attività che implicano approcci di presa in carico, che prevedono condivisione duratura degli spazi e del tempo con i pazienti. In questo approccio si programmano e si realizzano attività che propongono un agire terapeutico che interviene nel quotidiano delle persone. Gli aspetti del vivere di ogni giorno (lo stare e il fare insieme, l’abitare, la formazione, il lavoro, il tempo libero, l’espressività) costituiscono il setting entro il quale si declina il trattamento e dentro il quale i confini professionali e disciplinari si dilatano e si ricompongono.
Dalla proporzione equilibrata degli interventi nei diversi ambiti derivano i successi terapeutici che sono misurabili in termini di qualità di vita degli utenti e delle loro famiglie e della comunità tutta secondo il principio che la capacità di includere nell’appartenenza sociale coloro che a vario titolo sono portatori di diversità è espressione di civiltà e fattore di benessere collettivo. Da queste considerazioni nasce un progetto ambizioso, sostenuto dal Coordinamento Centri Diurni della Regione Lazio: creare un evento nazionale culturale, artistico, scientifico, dove la salute mentale possa incontrarsi, mostrarsi, pensarsi nell’oggi e nel futuro. Abbiamo pensato a un evento aperto, che rappresenti quanto la realtà italiana sia seria, sorretta da buone teorie, produttiva di salute, creativa anche nel sopperire a carenze e difficoltà. Non un congresso quindi ma una mostra, una cassa di risonanza di quanto esiste e spesso non si conosce e non si riconosce: una EXPO, la prima, che vogliamo proporre a Roma come esempio ed auspicio di un rilancio del ricco mondo che gravita intorno alla Salute Mentale.